Le degustazioni
31st Mar 2012Posted in: Le degustazioni Commenti disabilitati su Torre Testa, emblematico e inimitabile
Torre Testa, emblematico e inimitabile

Il nome del vitigno non è facile da ricordare, ma il vino è di quelli che non si dimenticano, “emblematico e inimitabile”, esattamente come lo definisce colui che lo produce. Stiamo parlando del Torre Testa delle Tenute Rubino, un rosso di grande classe e personalità ottenuto da uve Susumaniello in purezza. Sui terreni sabbiosi della Tenuta di Jaddico, a ridosso del mare Adriatico e una decina di chilometri a nord di Brindisi, quello che era un tempo uno dei vitigni autoctoni più diffusi in Puglia, presenza fissa in un uvaggio che comprendeva tradizionalmente anche  Negroamaro e Malvasia Nera e poi progressivamente messo da parte per il progressivo ridursi delle rese, al punto di arrivare a rischiare l’estinzione negli anni Novanta, dà origine ad un vino dalle caratteristiche uniche.

Gli impianti di Susumaniello, allevati ad alberello e a cordone speronato, sono frutto di una selezione massale operata su un vigneto di 75 anni e sono caratterizzati da piante il cui sviluppo vegeto-produttivo è costantemente monitorato, per arrivare a rese che non superano i 50 quintali per ettaro. La vendemmia viene effettuata nei primi giorni di ottobre, la fermentazione è svolta in acciaio ed il vino, che si fregia dell’Igt Salento, si avvale di 11-13 mesi di maturazione in barrique, seguiti da almeno un anno di affinamento in bottiglia. «Con l’annata 2009, ormai prossima all’immissione in commercio  – fa presente Luigi Rubino, giovane patron dell’azienda che può contare oggi su 200 ettari vitati di proprietà ed una produzione di oltre 800mila bottiglie – abbiamo introdotto un’innovazione nella tecnica produttiva facendo surmaturare una parte delle uve sulla pianta e riusciamo ad ottenere così un prodotto contraddistinto da  una più accentuata morbidezza».

Ma già ora il Torre Testa, vino plurimedagliato e giustamente ritenuto uno dei risultati di riferimento della Puglia enologica, riesce a mettere insieme  grande complessità, eleganza e longevità. Affascinante all’esame visivo per quel suo colore rosso rubino impenetrabile, sprigiona al naso profumi intensi di piccoli frutti di bosco mescolati a note erbacee e sfumature speziate. In bocca emergono una spinta acida poderosa e tannini ben delineati che trovano comunque un amalgama nell’armonia complessiva. Rimarchevoli la potenza e la lunga persistenza.

Tenute Rubino
Via Enrico Fermi 50
72100 Brindisi (BR)
Tel. 0831 571955 fax 0831 571655  
www.tenuterubino.it

IL SOGGIORNO

Nell’alto Salento, lungo uno dei più importanti percorsi storico-culturali ed enogastromici della Puglia, sorge Masseria Torre Maizza, un tempo presidio d’avvistamento contro le scorribande degli Ottomani e dei Saraceni, ora raffinato resort cinque stelle lusso. La struttura, lussuosamente arredata con grande attenzione ai dettagli e senza perdere di vista la tradizione pugliese, è circondata  da una vasta tenuta immersa in una piana di olivi secolari,  ad appena un chilometro e mezzo dalla costa. Oltre alla  bellissima spiaggia privata di sabbia con dune, impreziosiscono il soggiorno un esclusivo centro benessere e un campo da golf. Di altissimo livello anche la ristorazione. «Crediamo nella ricerca delle specialità del territorio e nel chilometro zero – spiega Vittorio Muolo, manager di Masseria Torre Maizza e della gemella Torre Coccaro –. La nostra è una cucina pugliese creativa basata sui prodotti della nostra masseria e di quelle vicine e sul pesce del mare di Savelletri».

 L’ABBINAMENTO

Filetto di rana pescatrice su letto di broccoli di masseria, carciofi brindisini e uova di quaglia, da abbinare al Torre Testa delle Tenute Rubino.  Il suggerimento arriva da Vito Giannuzzi, giovane talentuoso chef  del ristorante Le Palme della Masseria Torre Maizza, vincitore nel 2009 dei campionati nazionali di cucina mediterranea.

(© pubblicato in “Mondo Agricolo” 1, 2012)

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