Le degustazioni
24th Set 2012Posted in: Le degustazioni Commenti disabilitati su Maso Martis, fragranti bollicine di territorio
Maso Martis, fragranti bollicine di territorio

Fragranza, leggerezza, ampi profumi ed una assoluta origine regionale. Senza dubbio il Trentodoc, metodo classico di rango amatissimo in Italia e altrove, sa raccontare al meglio la sua terra attestando i vertici che possono toccare le bollicine made in Trentino. E sul Trentodoc ha puntato e ha investito le proprie energie Maso Martis, azienda piuttosto giovane ma già forte di una bella immagine di realtà artigiana dello spumante classico. A guidarla con passione ci sono i coniugi Antonio e Roberta Stelzer, impegnati in quel di Martignano a curare a regola d’arte e secondo i dettami biologici i loro 12 ettari di vigneto adagiati in magnifica esposizione a 450 metri di altezza su terreno calcareo, ricco di scheletro e roccia rossa trentina, alle assolate pendici del monte Calisio, sopra Trento. In questo antico maso dedicato a Marte, acquistato negli anni Ottanta dalla famiglia Stelzer e dotato di nuovi impianti viticoli, la vendemmia del 1990 ha segnato l’avvio di una attività di cantina in costante crescita annata dopo annata.

L’attenzione in vigna è concentrata su Chardonnay e Pinot Nero, senza però trascurare altre tipologie minori come il Pinot Meunier e il prezioso Moscato Rosa, sorretta da una filosofia di alta qualità raccordata ad una profonda relazione con il terroir che sta regalando spumanti di stile armonico e deciso, dove la suadenza aromatica sposa egregiamente il buon nerbo. Punta di diamante il pluridecorato Trentodoc Brut Riserva Millesimato, autentica perla enologica da selezionatissime uve Pinot Nero (70%) e Chardonnay (30%) vendemmiate a mano in piccole casse e successivamente  pressate e lavorate separatamente. Il Pinot Nero viene vinificato solo in acciaio mentre il mosto di Chardonnay fermenta e affina in barriques per circa otto mesi prima del tiraggio. Avviene poi l’attenta preparazione della cuvée e il successivo imbottigliamento con l’aggiunta di lieviti selezionati. Dopo una permanenza sui lieviti per un periodo dai 52 ai 60 mesi, si procede al remuage manuale e quindi alla sboccatura con successivo confezionamento. Ne deriva uno spumante dal perlage sottile e avvolgente e dal bouquet di grande impatto, complesso e intenso con una nota di vaniglia. In bocca è di grande eleganza, morbido e sapido, molto corposo e intenso con una eccellente persistenza gustativa. Ottimo vino a tutto pasto, ideale con le ostriche e le grigliate di pesce.

L’ABBINAMENTO:  RAVIOLO DI PASTA FRESCA AL TUORLO D’UOVO CRUDO SU CREMA LEGGERA AL TRENTINGRANA E SPECK DISIDRATATO

 Con il brio delle sue bollicine e la beva appagante il Trentodoc trova in tavola il proprio valore aggiunto ed è un partner impareggiabile per le golosità della cucina regionale, dalle ricette della tradizione fino alle invenzioni fantasiose dei grandi chef. Vedi una rivisitazione in chiave tecnica futuristica di materie prime dedicate alla povertà trentina come il raviolo di pasta fresca al tuorlo d’uovo crudo su crema leggera al Trentingrana e speck disidratato. Un piatto ideato dal giovane eclettico Diego Rigotti, nato a Trento, premiato quest’anno come miglior chef emergente del nord Italia e da poco approdato al Maso Franch di Giovo (Trento), meta di veri gourmet e pronto ad essere nuovo luogo di ristorazione e culto del gusto trentino anche grazie ai creativi menu degustazione di netta ispirazione territoriale, uno di carne e uno di pesce, proposti dall’attuale executive chef. In abbinamento a questo splendido raviolo, suggerisce lo stesso Diego, sarà perfetto lo spumante Maso Martis Brut Riserva, «vino cremoso e fresco, con sentori di pesca gialla immersa in lieve profumo di tiglio che ben predispongono il palato a gustare i sapori del piatto».

© pubblicato su “Mondo Agricolo”, settembre 2012

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