Le degustazioni
7th Apr 2012Posted in: Le degustazioni Commenti disabilitati su Loacker, vini in armonia con la natura
Loacker, vini in armonia con la natura

I vini di qualità possono essere prodotti in un unico modo, in armonia con la natura. Ormai da una trentina di anni Rainer Loacker, viticoltore sudtirolese di successo nonché pioniere del biodinamico applicato alla coltivazione della vite, ha tradotto in fatti concreti una ferma convinzione che è al tempo stesso una scelta di vita.

Il suo ingresso in viticoltura risale al 1978, dapprima con un’attività part-time e poi a tempo pieno, dopo aver contribuito per un certo periodo alla crescita dell’azienda di famiglia, oggi leader in Italia nella produzione di wafer e specialità dolciarie al cioccolato. Sin dagli inizi, nella tenuta Schwarhof in Alto Adige, alla quale si sono aggiunte poi le aziende Corte Pavone (Montalcino) e Valdifalco (Maremma), Loacker non ha avuto dubbi: il terreno deve elaborare da sé le proprie risorse sfruttando la naturale energia interna. Quindi omeopatia al posto della chimica nel vigneto. Tramite l’utilizzo di rimedi omeopatici la vite acquista via via resistenza nei confronti delle avversità, dei parassiti e delle fonti di stress come le gelate, le piogge violente o il caldo torrido; il terreno, a sua volta, viene rinvigorito con l’aiuto di preparati biodinamici (il corno letame e il corno silice di steineriana memoria). Una filosofia produttiva che trova applicazione anche in cantina dove si cerca di favorire la proliferazione dei lieviti creando un ambiente ottimale, non contaminato da componenti chimici.

Il risultato? Vini capaci di centrare l’obiettivo finale che Rainer Loacker, oggi affiancato dai figli Hayo, di professione winemaker, e  Franz Josef (il terzo figlio, Hannes, è amministratore di Loacker Remedia, azienda specializzata nella produzione di rimedi omeopatici), così sintetizza «il primo bicchiere è buono, il secondo è migliore del primo, il terzo è ancora meglio».

BIODINAMICA E OMEOPATIA

I vini biologici e biodinamici costituiscono la grande new entry al Vinitaly 2012 che, anticipando la recente decisione dell’Ue di riconoscere le etichette bio, ha scelto di dedicare loro, per la prima volta nella storia della manifestazione veronese, uno spazio appositamente allestito dove ne vedremo in mostra un centinaio, di provenienza italiana e straniera. Una nicchia di mercato caratterizzata da piccoli numeri, ma che fa tendenza rispetto alla richiesta di qualità globale perché, superate le difficoltà iniziali legate all’esigenza di ricercare nuovi e differenti equilibri in vigna e in cantina, gran parte dei vini bio si collocano oggi su livelli di eccellenza. Ce lo conferma il Lagrein Gran Lareyn Igt, uno straordinario  Lagrein in purezza  proveniente  dal maso Schwarhof che rappresenta le radici dell’azienda Loacker. Il processo di vinificazione prevede breve macerazione a freddo, follatura, délestage e rimontaggio per l’estrazione dei polifenoli dalle bucce, fermentazione spontanea con lieviti naturali, elevazione in barrique per 18 mesi (un decimo in legno nuovo), fermentazione malolattica e nessuna filtrazione. Si arriva così ad ottenere un rosso austero, di grande impatto e complessità aromatica.  I profumi di viole e more e i delicati aromi speziati tipici del Lagrein, antico vitigno autoctono sudtirolese, si confermano anche al palato con un’ottima persistenza. Acidità da grande terroir con sfumature leggermente aspre per l’annata 2010 che abbina spessore e tipicità.

Loacker Tenuta Schwarhof
Loc. Santa Giustina 3
39100 Bolzano (BZ)
Tel. 0471 365125 fax 0471 365313
www.loacker.net

L’ABBINAMENTO

Franz Josef Loacker, attuale responsabile commerciale dell’azienda, è anche un rinomato chef (o food designer per usare la sua definizione) con una pluriennale esperienza in ristoranti multistellati. Porta la sua firma il risotto con fine julienne di speck tirolese e salvia fresca, perfetto abbinamento per il Gran Lareyn. Il segreto della preparazione consiste nel cuocere ad arte il riso (rigorosamente Carnaroli o Arborio) nel brodo di pollo fatto in casa, aggiunto un poco alla volta e fatto ridurre.

 (pubblicato in “Mondo Agricolo”, 2, 2012)

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