Castello di Ama

Suggestivamente definito “luogo di culto del vino”, Castello di Ama è per molti versi qualcosa di più. Qui, circondato da opere d’arte create in situ da artisti di fama internazionale invitati ad interagire con lo spirito del luogo, il vino ha un cuore che batte ed energia vitale capace di trasmettere sensazioni straordinarie. L’azienda che ha fatto di questo piccolo borgo sulle colline senesi di Gaiole in Chianti un punto di riferimento per i cultori del buon bere ed un emozionante crocevia di antico e moderno, è nata nel 1972 per volontà e passione di quattro famiglie romane e si estende oggi su 250 ettari, dei quali 90 coltivati a vigneto e 40 a ulivo, ad un altezza media di circa 500 metri.

L’artista del vino è Marco Pallanti, ex campione di canoa ed enologo di razza, la sua musa ispiratrice il Sangiovese, il suo credo difendere e preservare il Chianti Classico dalle lusinghe modaiole dei Supertuscans in stile bordolese. Fedeltà assoluta, dunque, al territorio chiantigiano e al suo vino principe che ha portato Marco, due anni fa, al vertice del Consorzio, battistrada per altri autorevoli ritorni. Accanto a lui, sua compagna nel lavoro e nella vita, Lorenza Sebasti, figlia di uno dei fondatori del Castello.

I vini dell’azienda sono otto, con un comune denominatore riconosciuto e sottolineato da tutte le guide enoiche: l’encomiabile costanza qualitativa, puntualmente confermata nel corso degli anni, a prescindere dai mutevoli andamenti climatici. Il Chianti Classico, catalizzatore di amorose attenzioni (dalla sperimentazione di nuove forme di crescita ad un’attentissima selezione clonale, all’individuazione delle migliori parcelle) rappresenta il baricentro della produzione. Accanto al Castello di Ama, versione d’annata potente e delicata nel contempo, due cru: il Vigneto Bellavista, aristocratico ed elegante, entrato ormai nell’olimpo dei grandi vini del mondo (la prima edizione risale al 1978), e il Vigneto La Casuccia, caratterizzato da una sorprendente morbidezza di tannini e da una encomiabile longevità, apripista nell’esaltare il connubio Sangiovese-Merlot nel cuore del Chianti Classico. Marginale rispetto alla filosofia del suo vigneron, ma ai vertici dell’eccellenza, L’Apparita, Merlot in purezza morbido ed intenso, dai profumi avvolgenti che, appena nato, era già una stella, tanto da riportare alle “Olimpiadi del Merlot” (Zurigo, 1990) una smagliante vittoria su altri 39 omologhi di diversa provenienza, tra i quali il “leggendario” Château Pétrus.

(© pubblicato su “Mondo Agricolo” 5/2008)

Castello di Ama
Località Ama
53013 Gaiole in Chianti (SI)
www.castellodiama.com